Salviamo l’Isolotto di Ponte San Pietro

Esiste, nel comune di Ponte San Pietro, alle porte di Bergamo una piccola porzione di territorio comunemente chiamata l’Isolotto.
Questo lembo di terra, in parte proprietà privata e in parte demaniale, delimitato da due corsi d’acqua (il Brembo e il Quisa) è una delle ultime aree verdi nel comune di Ponte San Pietro. Comune che risulta tra quelli a maggior densità abitativa dell’intera provincia di Bergamo, secondo solo al capoluogo.

Nel Luglio del 2009 l’area verde dell’Isolotto è stata inoltre riconosciuta dallo staff scientifico dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo, quale habitat prioritario rarissimo nella Provincia di Bergamo portandone poi a conoscenza la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo e gli amministratori di Ponte San Pietro.

Tale riconoscimento è dovuto, in primo luogo, alla presenza contemporanea di 8 specie di Orchidee spontanee di innegabile interesse botanico e, in secondo luogo, al particolarissimo ecosistema creatosi, fattore che ha permesso l’insediamento di centinaia di specie floricole giunte nel nord Italia 8.000-10.000 anni fa.
L’Isolotto viene pertanto classificato quale habitat di rinomabile rilevanza raro nel suo genere dalla normativa Europea*, e qualora venissero effettuati interventi di edificazione, questi ultimi contravverrebbero alla Direttiva comunitaria privando di uno degli elementi di maggior pregio ambientale e naturalistico il territorio della provincia di Bergamo.

Italia Nostra, il gruppo “Flora Alpina Bergamasca”, Legambiente Bergamo, WWF Bergamo e il FAI hanno partecipato alla difesa del patrimonio vegetale esistente, appoggiando le motivazioni dell’Orto Botanico di Bergamo tramite iniziative rivolte alla popolazione, dimostrando le possibilità di utilizzo dell’Isolotto nella prospettiva di farlo vivere dalla cittadinanza, cercando di dialogare con l’amministrazione per comprendere le ragioni della volontà edificatoria, portando esempi di “buone pratiche” finalizzate alla tutela del territorio.
Per molti aspetti le diverse associazioni e i comitati di cottadini ritengono che l’area dell’Isolotto, possa essere ritenuta un esempio associabile alla Valle del Freddo di Solto Collina: un’altra area della provincia di Bergamo in cui già nel 1981 è stata istituita la riserva ed è poi stata affidata ad Italia Nostra la responsabilità di valorizzarla e di definirne modalità di fruizione da parte dei cittadini.

L’area verde dell’Isolotto, risulta inoltre essere:

-vincolata dal Piano Regolatore Generale quale Area a Verde Pubblico con attrezzature sportive di progetto scoperte (con vincolo scaduto a fine 2009),

 soggetta alPiano di Assetto Idrogeologico, che fornisce indicazioni per uso del suolo e la mitigazione del rischio: l’area di esondazione per piena catastrofica include tutta la superficie dell’Isolotto di Ponte San Pietro che viene classificato in alcune zone a “rischio molto elevato per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici ed alle infrastrutture (…)”.

Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale [PTCP] – Tavola E2.2.2.i – l’area denominata Isolotto appare interamente campita del colore verde che indica le zone di rilevanza paesistica.

Inoltre il PTCP indica varie prescrizioni per tali aree, tra cui :
– vanno tutelati i caratteri di naturalità, i meandri, gli argini ed i terrazzi di scorrimento;
– deve essere potenziata la vegetazione riparia, così come i boschi e la flora dei greti, nell’ottica della costruzione della continuità verde anche lungo le aste fluviali, in quanto indispensabile per l’organizzazione della rete ecologica provinciale e regionale;

– dovranno essere precluse nuove espansioni insediative

In aggiunta al suddetto inquadramento, non può essere tralasciata l’ubicazione territoriale dell’Isolotto, confinante a sud con le aree del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovra Comunale) del Basso Brembo.
L’importanza della connessione di queste aree verdi prende forma nella creazione dei cosiddetti “corridoi ecologici”** che svolgono funzioni ormai indispensabili per la salvaguardia appunto dell’equilibrio ecologico del territorio. 

* Direttiva “Habitat”92/43 CEE ovvero l’habitat 6210 “formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)”. Secondo il Manuale  EUR15 L’Habitat 6210 assume valore prioritario se contraddistinto da “notevole fioritura di orchidee”.

** Il corridoio ecologico è un elemento del paesaggio che connette due o più macchie di habitat naturale. Esso funge da habitat e da canale per lo spostamento di animali e di spore e da zona attraverso la quale avviene lo scambio genetico tra le popolazioni. Sono esempi di corridoi ecologici le fasce arboree ed arbustive che circondano i margini dei terreni coltivati, i sistemi ripari ovvero la vegetazione delle fasce di pertinenza fluviale, le fasce arboree ed arbustive legate ad infrastrutture lineari (strade, ferrovie, canali artificiali) ed i corridoi lineari di vegetazione erbacea entro matrici boscate.

DOCUMENTI

Per saperne di più: scarica il dossier
Contributo al documento di scoping e considerazioni in merito al verbale della prima conferenza VAS del PGT di Ponte san Pietro (giugno 2010)
Richiesta alla Amministrazione Provinciale affinché si faccia parte attiva nella richiesta di apposizione di vincolo di tutela ai sensi della Direttiva “Habitat 92/43/CEE – Habitat 6210” dell’area arida denominata “magredo” dell’Isolotto di Ponte San Pietro. (giugno 2010)

ULTIM’ORA: L’ISOLOTTO DI PONTE SAN PIETRO AL 39° POSTO (su 14554 posizioni segnalate) nella classifica dei LUOGHI DEL CUORE del F.A.I.

Osservazioni al PII di Intervento – gennaio 2015